Macabra sceneggiata neofascista a Domodossola

Un articolo dello storico novarese Angelo Vecchi sui manichini impiccati a Domodossola nella notte di martedì 22 giugno dai neofascisti di Casapound Italia Vco.

antinaziBrutto risveglio per Domodossola. Nella notte di martedì la città è stata disseminata di manichini bianchi di impiccati che portavano al collo il cartello "L’affitto è usura!!! Per il diritto alla proprietà della casa: mutuo sociale subito". Artefice di questa sorta di notte di halloween neofascista sarebbe la sezione domese di Casa Pound Italia, un’organizzazione che già aveva allietato col lugubre gioco dell’ "impiccato" gli abitanti di Torino, Roma e Pisa, la città vicino alla quale Pound fu imprigionato nel 1945 con l’accusa di tradimento. Non ci troviamo di fronte né a un’originale forma di protesta, né a una ragazzata di mezza estate, né, come incredibilmente si può leggere su di un giornale, a una caritatevole forma di "volontariato" [sic!] a sostegno degli homeless. Al contrario, per le sue modalità, contenuti e scopi, questa calata sul territorio di un’altra scheggia della "nuova" destra va letta e capita in tutti i suoi significati.In primo luogo, ci troviamo di fronte a un messaggio ambiguo. Infatti, gli esponenti di Casa Pound hanno buon gioco a spiegare che i loro "impiccati" simboleggiano "la disperazione di un numero sempre più alto di famiglie italiane costrette a vivere sotto l’usura dell’affitto", ma niente vieta di decodificare altrimenti il segno, poiché un impiccato senza volto potrebbe benissimo significare l’ "usuraio". Ci troviamo quindi davanti a una riproposizione dell’ "impiccagione in effigie", istituto ben noto ai tribunali dell’assolutismo e della restaurazione, e a un’anticipazione del "rogo delle effigie", ritualità ben nota a storici, antropologi e psicologi. Il messaggio implicito contenuto in queste manifestazioni -non si stenta molto a coglierlo- è l’incitamento all’eversione, alla giustizia sommaria e al linciaggio. Cioè la fine di una società democratica normata da leggi e regole civili.Il richiamo al poeta statunitense Ezra Pound non è casuale. L’autore dei Cantos, accanto a Evola e agli hobbit di Tolkien, è infatti tra gli eroi preferiti delle "nuove" destre, sociali e movimentiste comprese. Pound è particolarmente "amato" per il culto entusiastico da lui manifestato nei confronti di Mussolini, per le sue posizioni fortemente antisemite e per la sua battaglia contro l’usura, considerata naturalmente una delle manifestazioni più spregevoli e immonde dello spirito ebraico. Un settimanale locale riporta la dichiarazione di un esponente di Casa Pound, Giovanni Ceniti, che afferma soddisfatto: "La nostra finalità era quella di creare panico mediatico e sembra che ci siamo riusciti." Più chiaro di così non poteva essere: dunque, le famiglie vittime degli affitti sono solo un pretesto, lo scopo vero e ultimo è creare il "panico". Questa infatti si delinea con sempre maggiore chiarezza come la folle ma lucida strategia del neofascismo: inventare tensioni e pericoli che non esistono; creare dove non c’è un clima di emergenza; far montare l’odio, i conflitti e il terrore; portare allo scontro, oggi all’assalto dei campi rom, domani alla "violenza nelle strade", come troviamo scritto sui muri; costringere la gente a rinchiudersi in casa per paura e, infine, demolita ogni forma di democrazia e civiltà, proporsi come i salvatori e gli uomini d’ordine. Un film già visto, il cui tragico brodo di coltura è rappresentato dallo strapotere elettorale della destra e dalla crisi di razionalità sempre più profonda che la società e la cultura italiana attraversano.

Angelo Vecchi

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