Fuoco amico


Rassegna stampa. Dalla prima pagina del quotidiano Libero di oggi che parla di "culmine dell’abiezione".

"C’è una specie di giustizia utile nei provvedimenti che rimettono in
società i soldi del crimine. Non che ci sia garanzia assoluta che lo
Stato poi usi bene quel denaro, anzi è a volte facile che finisca in
sprechi o persino a finanziare i tanti affari sporchi che
l’amministrazione pubblica più o meno regolarmente gestisce: il ladro
che ruba al ladro, dunque. Ma appunto in termini generali può andare
bene che il frutto delle attività illegali sia confiscato e rivolto a
destinazioni di interesse comune.
Deve però trattarsi di malefatte, di delitti, insomma di proventi
ottenuti in modo non solo penalmente rilevante ma anche, diciamo così,
riprovevole nell’apprezzamento comune. Ecco, l’accattonaggio, pur molesto, non ci sembra che appartenga
a questo genere di comportamenti, e il frutto dell’accattonaggio, cioè
i soldi che i cittadini, più o meno volentieri ma dopotutto
spontaneamente, distribuiscono agli accattoni non ci sembra che
meritino di “ripulirsi” nella confisca a fine di destinazione sociale. (…)" I. M. Prado

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