Nell’era della massima diffusione dei social network anche il razzismo viaggia sul web. A volte può partire dal Vco. Navigando su Facebook, il network di relazioni sociali più in del momento, può capitare di imbattersi in rigurgiti xenofobi partoriti proprio dalla provincia azzurra. Nella bacheca di gruppi come "NO!! alla moschea a Gravellona Toce!" si possono leggere messaggi come questi:«via i maiali musulmani d’Italia», «vogliono fare una cazzo di moschea??? ma io gliela brucio!», «non siamo noi che siamo razzisti, siete voi che siete musulmani» e così via. Il gruppo, nato «x non permettere la costruzione di un centro di ritrovo islamico a Gravellona Toce», conta 1400 membri, tra cui diversi politici locali e aspiranti tali, ed è cresciuto con le proteste di PdL e Lega che negli ultimi mesi hanno cercato di bloccare l’apertura della «moschea» nel centro tocense avviando una raccolta firme.
«I centri islamici per noi – ha detto Ivan Guarducci, ex presidente della provincia, PdL – possono essere addirittura considerati come centri anti integrazione: lì si educano i figli alla differenza. Noi non vogliamo un’enclave nel nostro territorio». Il senatore leghista Montani, dal canto suo, ha preferito evocare lo spettro del terrorismo: «spesso questi sono centri di reclutamento». Le proteste, però, non sono andate a buon fine, perché non solo il Centro Culturale Italo Islamico ha aperto, ma non si sono nemmeno verificate le previsioni delle cassandre leghiste che temevano inconvenienti per la temibile carenza di parcheggi in città («In quella zona vi sono innumerevoli attività commerciali e pochissimi parcheggi: si rischierebbe solo una gran confusione»).
I messaggi sulla bacheca di Facebook continuano. C’è chi invita i musulmani ad «andare a pregare nel forno dell’inceneritore di mergozzo», chi propone «di andare in piazza con i forconi!» e chi, memore degli insegnamenti civici del ministro leghista Calderoli, suggerisce: «facciamo pisciare un maiale dentro le sale ove vorrebbero il centro, con il culo verso la mecca, e poi battezziamoli tutti sti maiali (quelli a due gambe) rispediamoli al mittente tutti a pascolare cammelli». Un utente scrive per sapere «dove raccolgono firme contro il vunciume», la sporcizia in dialetto. Le firme contro il "vunciume" le raccolgono i leghisti nella loro sede. GG scrive «Io sono d’accordo sul fatto di costruire la moschea, anzi, gli dò anche un pò di soldi per costruirla…l’unico vincolo è che la costruiscano dentro al forno dell’inceneritore di mergozzo, è bello caldo, si sentiranno a casa…». Frasi terribili, ma c’è chi commenta entusiasta:«fantastico vedere tutta questa gente arrabbiata». Proprio fantastico vedere gente che invoca forni, forconi, nuove discriminazioni e incendi riparatori.
Nell’"Area discussioni" arrivano anche gli interventi di alcuni politici locali, non tesi certo a calmare gli animi: «il NO.. alla moschea deve essere radicale ..e’ la difesa di nostri valori» scrive un consigliere provinciale leghista. Cammelli, deserto e gommoni per tornare a casa sono gli elementi più diffusi nelle "argomentazioni" di chi lascia un messaggio in bacheca. La maggior parte degli interventi si sviluppa sulle note del vecchio refrain «io non sono razzista, ma…» e giù con l’eccezione del momento. Questa volta tocca agli islamici, domani probabilmente è il turno dei Rom o di qualche altra minoranza sgradita. Ma c’è anche chi preferisce non nascondersi dietro un dito: «Ma perchè avete paura a dire ke siete razzisti??? e giustissimo odiare tutti i non italiani…» scrive MP.
Nel frattempo, nel mondo off-line, la raccolta firme e le proteste di Lega e PdL non portano al risultato sperato dai membri del gruppo. Poco male per SA che, gelido, commenta: «Fa niente, tanto la storia si ripete. Facciamoli ambientare e socializzare, quando ne avremi pieni i coglioni li "docceremo" o riapriremo i campi "vacanze" come una volta».
Si chiama senso comune. E c’è ancora qualcuno a cui fa orrore.
ma lascia stare…nn fare il buono della situazione.
Tutti siamo razzisti!!!
Ciao Bello